La non dualità, la morte dell’ego, ma poi chi va a lavorare?
Parliamo continuamente di non dualità, di morte dell’ego, di non separazione, di essere uniti al SE superiore senza far intervenire forme egoiche, ma poi chi ci va a lavorare?
La base di tutto questo deve essere sicuramente una bella preparazione consapevole al distacco. Come una sorta di viaggio spaziale dove la NASA prepara il suo razzo per mesi, o anni, sino ad arrivare al count down.
Partendo il razzo, si abbandona una visione totalitaria del mondo e se ne abbraccia un altra, completamente opposta.
Riusciresti ad andare alla cassa della coop da illuminato?
Credo che se mi ci trovassi io, riderei in faccia a tutti i clienti, potrei regalare le cose a chi ne ha bisogno o fare un concertino con i bip bip della cassa.. insomma, non sto dicendo che se ti illumini impazzisci, ma entri in uno stato di consapevolezza che ti porta fuori dagli schemi socetari.
L’idea è che se ti avvicini alla via dell’iluminazione devi affidarti, completamente, inesorabilmente.
Tutto perde di senso e ne acquista altri mille modelli e tutti variabili. In questo flusso l’universo si attiva per mantenerti in vita e darti l’abbondanza che reputi giusto.
Tutto perfetto direi ma nelle mie illusioni funzionali direi che tuffarsi come un polipo dalla torre eiffel non è molto funzionale. Perche quando ti tuffi sei con mille braccia energetiche che cercano di appigliarsi a tutto e tutti, e via via che scendi, perdi pezzi, wow, è bellissimo, potresti arrivare a 100 metri da terra ed essere già energia pura..
Ma se arrivi a terra ancora polipo??? ok, mangeremo pathè di piovra per cena.
auguri!